Una nuova esaltante produzione MaRaCash records...
Altare Thotemico: Altare Thotemico
www.myspace.com/altarethotemico
Il progetto ALTARE THOTEMICO è un ensemble musicale in cui il suono e le parole creano un progetto unico che ricrea emozioni di un altro tempo ma sempre nuove e arricchenti.
Il primo lavoro omonimo degli Altare Thotemico affonda le sue radici nella musicalità degli anni '70 ed in particolare sposa l’innovazione degli Area con la possenza del Biglietto per l’Inferno. La voce del poeta Gianni Venturi tratteggia personaggi, ricordi, momenti intimi e lascia uno spazio all’immaginazione dell’ascoltatore. Le mirabolanti tastiere del giovane Leonardo Caligiuri, vero enfant prodige, fanno pensare al miglior Fariselli. La chitarra di Enrico Saccaglia, altro precoce talento nella corte del gruppo, evoca emozioni sinfoniche e meditative. Il basso di Valerio Venturi sembra pulsarci dentro in ogni momento ed il drumming di Davide Zanotti dà il ritmo al cuore caldo e sostenuto della musica.
L’intento di comunicare uno stato emotivo e coinvolgere l’ascoltatore in un modo completo per condividere insieme a lui la purezza del linguaggio e l’originalità della musica viene raggiunto in pieno da questo album di debutto dai toni ricchi, pieni, e già indiscutibilmente maturi, impreziosito peraltro da un artwork pittorico di qualità, che ci riporta ai gloriosi tempi in cui le copertine erano vere opere d'arte.
Se ci sono rimpianti per un passato che non può tornare ecco il futuro che permette a molti di ricordare ed ai giovani di sperare.
Dipinto di copertina di Domizia Parri
Dalla recensione di Donato Zoppo su Movimentiprog:
Si vestono con giacche pittoresche e cilindri che possono ricordare i Nuova Era, ma il loro sound è alquanto distante dal rock sinfonico. Nuova creatura della scuderia Ma.Ra.Cash - che in questo 2009 ha sfornato un gruppo valido e ambizioso come i Proteo - gli Altare Thotemico guardano bene al passato, all'importante lezione del nostro progressive.
Lo fanno con una fusione tra il rock-jazz più funambolico degli Area e certe atmosfere eccentriche alla Maxophone. Queste le fonti sonore più immediate, per un progetto che fonde musica e poesia nel modo tanto caro ai lontani Pholas Dactilus, ma senza la declamazione imponente, bensì con un canto istrionico e stravagante, che a volte rivela addirittura reminiscenze gaberiane (vedi "Oltre").
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ha un suono profondamente Seventies: per le dinamiche, i colori fluidi del piano rhodes, le atmosfere, pensiamo a "Lo sciamano" e "L'addormato", che fondono i misteri sonori dei nostri anni '70 con il felpato jazz-rock di Soft Machine e Nucleus. Molto piacevoli i toni surreali e nonsense di "L'interessante vita del topo" e "Computer organico", con la poesia naif di Gianni Venturi che diventa nervo pulsante; diverso l'approccio di pezzi come "La mente mia", con un hard-prog alla Biglietto per l'Inferno.
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è un buon album di debutto per un gruppo che ha dalla sua una personalità in nuce, non ancora definita. Ma è solo questione di tempo.