Video anteprima dell'album
A sette anni da “Licanthrope” esce “Microsolco”, il nuovo attesissimo album della new prog band Mangala Vallis.
Un tempo lungo, dove molte cose sono accadute, ad iniziare dal cambio di formazione, con l’uscita di Bernardo Lanzetti (che continua peraltro il sodalizio artistico con Gigi Cavalli Cocchi e Cristiano Roversi nel progetto CCLR) e Riccardo Sgavetti (basso), e l’arrivo di Roberto Tiranti, cantante bassista dalle doti straordinarie e dal ricco pedigree ( New Trolls, Labyrinth, Ian Paice e Glenn Hughes).
Che i Mangala Vallis nel loro perfezionismo dedicassero molto tempo alla realizzazione dei propri album non è una novità, e anche questa trasformazione di line up, già iniziata all’indomani della pubblicazione nel 2009 del DVD “Intergalactic Live Video Archives”, con l’arrivo di Cristiano Roversi (Moongarden) alle tastiere, ha fatto sì che tutto si dilatasse.
“Microsolco” è un concept album che lancia un ponte virtuale con il precdente disco. Anche qui, i temi del ritmo forsennato dei nostril tempi e il ritorno ad una dimensione più naturale sono l’elemento portante della storia. Vi si racconta di ciò che accade il 21/12/2012, prendendo spunto dalla tanto discussa teoria della fine del mondo. In effetti in “Microsolco” avviene la “fine di un certo tipo di mondo” quando un hacker nel suddetto giorno, immette nella rete un virus capace di distruggere le memorie digitali di tutto il pianeta. Questo gesto ci obbligherà ad una profonda riflessione e ad un recupero di modi di vivere sopiti da tempo. Essenzialmente un riavvicinamento all’essenza dell’uomo e alla madre Terra.
Lo si potrebbe definire un album di “fantasy-prog-new age”.
Dal punto di vista musicale invece, le atmosfere tipiche dei MangalaVallis ci sono tutte, ma lasciano spazio anche ad episodi più “rock”. La voce poliedrica di Tiranti interpreta in maniera mirabile, un album che prosegue il solco stilistico tracciato con i primi due album del gruppo, e che farà felici gli amanti del buon prog rock.