Il primo approccio agli Ugij, collettivo strumentale a cavallo tra fusion e world music, è che ha nelle tastiere di Edoardo Maggioni il principale motivo di interesse, dove l'introduttiva Ehiku scomoda Popol Vuh e Third Ear Band prima di sfociare in un jazz molto più moderno che ricorda il trio di Esbjörn Svensson con un chitarrista aggiunto.
Il feeling di Mea E Pau è quasi funky, impreziosito dal pianismo sempre interessante di Maggioni, e fa il paio con la successiva Odota, episodio lirico ed enigmatico - il primo del lotto con tanto di orchestra - dalle tinte trip-hop e drum'n'bass. Pokemon Shock è heavy e progressiva, e anticipa Pohjoinen, traccia dal respiro sinfonico ma sospesa, sinistra, mahleriana, in un crescendo costante che culmina nell'impressionante assolo di synth del finale.
Un album da non perdere!!!