Il “jazz‐rock” è stato un significativo vero e proprio movimento musicale, nato nel finire degli anni 60 che si è sviluppato progressivamente da allora, particolarmente nell’arco degli anni 70, ed è tuttora vivo piu’ che mai. “jazz‐elettrico”, è il sinonimo di quello che è ben piu’ di uno stile musicale, nato con
lo storico incontrarsi di 2 “giganti” espressivi del secolo scorso, il jazz ed il rock. Il jazz‐rock ha avuto negli USA come “padre fondatore” il “sommo” Miles Davis, insieme ad altre enormi personalita’ quali Chick Corea, Herbie Hancock, Keith Jarrett, Wayne Shorter, Gary Burton, Billy Cobham, Stanley Clarke e cosi’ via.
In Europa abbiamo avuto l’antesignano dello stile, Brian Auger, poi Zawinul, John McLaughlin, Soft Machine, Nucleus, Ian Hammer, Miroslav Vitous e via dicendo. In Italia abbiamo avuto Perigeo, Area, Napoli Centrale ed in particolare gli “arti & mestieri”, dalla citta’ di Torino. Proprio in Torino, partendo con gli arti & mestieri, dall’inizio degli anni 70 si è messo in atto un vero e proprio interscambio di musicisti provenienti dalle aree del jazz e del rock, tanto da farne uno stile, una peculiare caratteristica torinese, definita da parte della critica come “scuola jazz rock torinese” e da qui è nata l’idea della “Turin Jazz Rock School”,siglata TJRS, una etichetta che riunisse piu’ musicisti in questa direzione artistica comune.
Dino Fiore è il bassista del gruppo Progressive “Il Castello di Atlante”, uno dei gruppi italiani piu’ significativi nel genere, che ha significativa risonanza internazionale come dimostrano i numeri concerti all’estero, dal Giappone al Messico, dall’Indonesia all’Ucraina, dalla Francia all’Olanda e presto in Canada’. Il gruppo, che esce per Electromantic Music, nel catalogo “prog Italiano”, sin dagli inizi è prodotto da Beppe Crovella, ed è da li che è nata l’idea di produrre un CD che rispecchiasse la personalita’ alternativa dell’eclettico bassista Dino Fiore, in una dimensione totalmente diversa dal Prog del Castello di Atlante, addentrandosi nel jazz-°©‐rock, nella sperimentazione, nella “imprevedibilita’ guidata” del produttore. La produzione artistica, l’immagine sonora è creata da Beppe Crovella intorno alle idee originali ed alla personalita’ di Dino Fiore ne rende un disco assolutamente unico. Il “jazz-°©‐rock” dell’album è quantomai originale, inaspettato, tra l’altro molto apprezzato dai Soft Machine Legacy che sono stati in studio durante la lavorazione. Ogni brano, è…un dipinto, una scena all’interno di una sorta di suite, un “film sonoro”, concettualmente legata all’imprevedibilita’ ed alla sorpresa, dove si alternano brani con un ensemble e composizioni con soli bassi, piu’ bassi. Insieme al solista Dino Fiore, che alterna il suo essere attore principale all’integrarsi un suono di band “orchestrale” vera e propria, troviamo le tastiere di Beppe Crovella, che ha arrangiato l’intero album, oltre a registrarlo e mixarlo all’Electromantic Synergy Studio, ed a partecipare come compositore in alcuni brani. Troviamo quindi Mattia Garimanno alla batteria e Luigi Ranghino al piano, che costituiranno il trio di base che portera’ la musica dell’album dal vivo. Tra l’altro Mattia è attualmente nel Castello di Atlante, mentre Luigi ne faceva parte parte nella formazione originaria,“Special guests” di valore sono poi Andrea Buffa al sax, Iano Nicolo’ (degli arti & mestieri) alla voce e Jacopo Garimanno, alla chitarra.