Quintetto con base operativa in Piemonte, gli Imagin'aria arrivano al quarto disco in studio con "Progetto T.I.'A", concept album ispirato da un racconto omonimo di fantascienza del chitarrista della band G.Luca Milan. Le coordinate stilistiche sono quelle a cui i nostri ci hanno abituato, cioè progressive di matrice settantiana che guarda al presente non disdegnando le correnti prog moderne che attraversano il vecchio continente. Uscito per la Ma.Ra.Cash Records, ricordiamolo, etichetta vincitrice della categoria "miglior label" al recente Progawards 2006, il disco ha nell'impatto emotivo il suo punto di forza, pur non disdegnando alcuni passaggi strumentali che fanno leva sull'aspetto tecnico. Brani poco dilatati che mirano subito alla sostanza, suoni "leggeri" in balia di una sottile psichedelia che si sposa con il prog rock romantico di chiara estrazione albionica, e frequenti incursioni in territori sonori attuali caratterizzati da un groove più "pesante" e spigoloso. Cantato interamente in italiano, "Progetto T.I.'A" risente anche del lungo tempo di gestazione cui è stato soggetto. Infatti, in più di una occasione, nonostante i ripetuti ascolti, si ha l'impressione che il disco si trascini dietro un senso di pienezza innaturale, come se l'assenza di pause fosse più una imposizione in fase di songwriting che una scrittura fluida, scorrevole. Il che rende il CD certo espressione di un lavoro faticoso e complesso, ma a tratti composto "a tavolino". Tuttavia, fisime o meno che dir si voglia, la sostanza è che il lavoro in oggetto è di spessore, a testimonianza di come il nostro paese in campo progressive abbia poco da imparare da band oltreconfine e maggiormente osannate(spesso a torto). Gli Imagin'aria hanno esperienza e talento, entrambe virtù veicolate in un disco che si fa apprezzare per il suo temperamento passionale e visionario, e che pretende di essere nulla se non il frutto maturo di cinque ragazzi che amano quello che suonano.