Prog sinfonico, neoclassico ed epico, ma anche molto di più, dal jazz al rock. Difficile condensare nello spazio di una recensione le emozioni suscitate dall’ascolto di questo lavoro. Quasi due ore di musica straripante di entusiasmo, con una serie di ottimi musicisti che affiancano il nucleo composto da Marco Bernard che suona un basso Rickenbacker, Steve Unruh alla voce, violino e flauto e Kimmo Porsti alla batteria e percussioni, gli ospiti sono davvero tanti e tutti molto bravi. Poi c’è l’artwork dell’impareggiabile Ed Unitsky, che ancora una volta si è superato, rendendo ancora più completo il concept artistico. cinque dei sei brani presenti sono delle suites. “Along the Way” è un breve intermezzo pianistico molto poetico, per il resto si va dagli oltre sette minuti dell’iniziale “Preludin” ai 57 della conclusiva “The Demise” che occupa tutto il secondo cd. Questo per indicare la complessità dei singoli pezzi, che funzionano un po’ come il vaso di Pandora, riservando continui cambi di tempo ed atmosfera, tanto che sarebbe impossibile darne un resoconto puntuale, ma vi assicuro che ad ogni ascolto riuscirete a trovare passaggi nuovi. Ci sono momenti carichi di tensione e mistero ed altri suggestivi come certi orizzonti che fanno sognare anche i cuori più insensibili.
Questo disco è già un classico del prog e si inserisce a pieno titolo in una tradizione fantastica, fatta di tanta musica piena di luci e colori.