‘…un’altra stranezza, era un album perso…Poi 21 idee abbozzate in 3 giorni! Il tutto dopo non aver scritto quasi nulla per circa due anni…’
La dichiarazione è di Paul Roland, una delle figure più complete e misteriose nella storia della musica (classe 1959). Uno scrittore, musicista, giornalista e studioso dei fenomeni paranormali che ha scelto di donare al mondo la sua arte anche e soprattutto attraverso pentagrammi e tessiture.
Raccontare Paul Roland e la sua carriera è quasi impossibile: la sua è una musica difficilmente ‘ingabbiabile in una definizione’: piuttosto rappresenta un complesso intreccio di numerosi stili musicali, a partire dagli anni ‘70. Roland si presenta, durante la sua carriera solista, in veste hard rock (quasi metal) o cantautoriale (sulla falsariga di Cohen anche se con vena dark), oppure, con la stessa facilità, soft o art rock.
L’album ‘Lair of the White Worm’ (in uscita il 4 dicembre 2020 ed ora in prevendita negli store Ma.Ra.Cash Records) propone la title track con un paio di felicissime elaborazioni: Into the Lair of the Wait Worm ‘baroque acoustic version’ and ‘Reprise’, intervallate fra loro da un’interlude, una sorta di corridoio che, come nella favola di ‘Alice nel paese delle meraviglie’, catapulta nel magico mondo di Paul e della sua musica.
‘…Come promesso ho colto l’opportunità per finire il pezzo che ritenevo a suo tempo incompleto…’ dichiara di nuovo l’autore.
…Ci sei riuscito con grande maestria, aggiungiamo noi…
Soprattutto l’ultima traccia è una perla, come si è abituati a trovare in ogni lavoro di Paul: 10’ 11’’ che lasciano indelebilmente il segno.
Degni di nota anche Solemn Angel (The Tenderest Strain) dove calde voci femminili si fondono in riff controllati e interventi misurati. Il risultato? Travolgente. Potrà poi mai mancare nei lavori di Roland un viaggio fra folletti, atmosfere fiabesche e psichedelia barocca? Certamente no! ed ecco Moon Child che accontenta tutti grazie anche al sussurro di canoni ad opera di fate danzanti.
‘…Un nuovo ‘vecchio album’ che guarda avanti e indietro contemporaneamente; un rimando ai miei lavori del passato camminando però in un una nuova direzione…sparse psych stoner rock…’ (definizione autografa)
Un dato è certo: Paul Roland ama tutto ciò che gravita intorno all’ambiente dark e suoi fan lo amano anche per questo.
Musicians:
Paul Roland ( vocals, acoustic guitars, woodwings, strings, additional percussion); Mick Crossley (lead and rhythm guitars); Joshua Roland (bass); Violet the cannibal (drums); Nico Steckelberg (all instruments on the interludes); Joran Elane (lead and ethereal vocals); Annie Barbazza ( additional backing vocals); Max Marchini ( bass and electric guitar on ‘Sister, Why Sit By Window & Weep?’).
Margot, 07.11.2020