Gianni Venturi (poeta, pittore e voce degli Altare Thotemico) e lo scrittore musicista Lucien Moreau ci regalano un momento di arte concentrato a nome Moloch. Non ci sono scusanti per non avere questo piccolo gioiello sonoro fatto di luce, ombre, pensieri, cuore, genialità, rabbia, consapevolezza e molto altro a cui lascio a voi il piacere della scoperta. Questo è Moloch.
Conosciamo oramai Venturi per le sue poesie in musica ed anche per il suo approccio vocale rivolto verso il canto sciamanico. Un artista a volte solo, arrabbiato con il mondo circostante per ciò che accade, mai indifferente e sempre pronto con arguzia e spesso anche con ironia ad abbattere il muro dell’indifferenza e dell’essere necessariamente uno uguale all’altro. Venturi non ci sta e si dimostra nella sua arte individuo unico, a se e pensante!
Per una mosca bianca dell’arte odierna serve conseguentemente un viatico sonoro pari merito, non scontato e graffiante, stridente ed irriverente proprio come le sue liriche. Come hanno saputo fare gli Area con “Lobotomia” per colpire l’ascoltatore in maniera violenta e farlo risvegliare dal suo torpore mentale, “Moloch” tendenzialmente riesce nello stesso intento solo con l’aggiunta di testi profondi.
72 minuti di comunicazione attiva, suddivisi su 15 tracce: tanta roba, se si pensa alla media tempo di un album, poca cosa dopo aver appreso i contenuti. La qualità e l'efficacia non sono funzione di un tempo determinato, ma gli argomenti trattati suggerirebbero un martellamento continuo perché, è un dato di fatto, viviamo nella tragedia quotidiana. L’elettronica gioca un ruolo importante, qui in mano a Federico Viola, oltre che tecnico del suono. Il cd è in edizione limitata. Una preziosa e unica edizione origami, realizzata e piegata a mano, numerata e firmata da Gianni Venturi e Lucien Moreau.