Uscito nel 2016, ed ora di nuovo disponibile, LA BESTIA UMANA è il primo CD degli abruzzesi SFARATTHONS, un concept album a tematica ambientalista su testi di Argentino D’Auro.
La title track dell’album, "La Bestia Umana", si sviluppa in un crescendo ritmico che, ad ogni passo, aggiunge pathos alla linea melodica e via via si impreziosisce di fraseggi musicali mai scontati, sublimati dal suono suadente del flauto di Geoff Warren.
Il flautista inglese, straordinario ospite degli Sfaratthons, arricchisce con le sue note anche i brani "Smog" e "La dolce illusione". Qui i suoi articolati solo creano un intreccio suggestivo fra le linee di moog ed i riff di chitarra elettrica producendo delle sonorità che riportano dritti alle atmosfere più classiche della musica progressive Italiana ed europea degli anni Settanta.
Batteria e basso imprimono repentini cambi di direzione tramite passaggi sincopati e avvolgenti che connotano lo stile di un progressive post-moderno, con un occhio rivolto alla storia e l’altro diretto al futuro ed alle nuove contaminazioni. Si rintracciano in alcuni brani anche tinte metal (si pensi ai brani "Il verde" ed "Epilogo"), e jazz (è il caso del deciso cinquequarti di "Civiltà Perduta", condito da un vertiginoso assolo di sax in stile free jazz).
La musica elettronica fa a tratti capolino nell'opera rock, come nel brano "Life in a prison".
La suite di chiusura, "Dopo", si apre con le note desolate di un malinconico arpeggio di piano che dà il via ad un crescendo ipnotico nel quale il suono di archi, mellotron, coro, timpani e fiati si assommano per condurre maestosamente l’opera al suo drammatico finale.