Le Ranestrane sono tornate con un nuovo Cineconcerto, come al solito
su un doppio CD.
Shining è sicuramente uno dei più 4importanti film della storia, così
come Kubrick è tra i registi più acclamati ed innovatori del panorama
contemporaneo. Dopo quasi un anno dalla realizzazione di "Nosferatu il
Vampiro" (il primo cineconcerto delle Ranestrane) all'inizio della
lavorazione "Shining il cineconcerto", interamente trascorso nel
tentare di individuare il nuovo soggetto da affrontare per il secondo
concept cinematografico-musicale delle RanestRane.
Parole di Daniele Pomo: "Certo i film di Kubrick sono tutti
capolavori, ma come riuscire ad affrontarli senza "scomodare" il
rapporto che il regista ha avuto con le sue "ingombranti" colonne
sonore, senza alterare troppo violentemente le sensazioni degli
spettatori legati alle musiche dei suoi film?
Una volta individuata l'opera più plausibile in Shining (avendo
quest'ultimo, più che una vera e propria colonna sonora composta di
temi e melodie, un insieme di stupende sonorizzazioni), il problema
era trovare la giusta connotazione musicale, la scintilla.
Un giorno, ascoltando per la prima volta il cd Up di Peter Gabriel e
per la precisione il primo brano Darkness, sono stato scaraventato
violentemente nel mondo di Shining, l'Overlook, gli ascensori, il
sangue, la follia...ed ho capito subito che quella doveva essere la
chiave: musiche non più melodiche, orchestrali ed "aperte" come quelle
di "Nosferatu il Vampiro" ma piuttosto aggressive, psichedeliche,
"claustrofobiche", mantendo sempre la formula della canzone, dei cambi
improvvisi e dell'alternanza continua di parti cantate e strumentali
tipici delle RanestRane.
Il resto della band si è mostrato subito entusiasta ed abbiamo così
iniziato la lavorazione di "Shining il cineconcerto" durata anch'essa
circa tre anni.
E' stato un lavoro titanico e faticosissimo, fatto di numerosi e vari
momenti, in esso sono raccolte (oltre che le sensazioni provocate in
noi dalle immagini del maestro) tre anni di vicende personali e
profonde, nel bene e nel male, ma alla fine di tutto questo la
soddisfazione è tanta e, come i protagonisti del film, abbiamo
viaggiato nel profondo della nostra psiche e del subconscio artistico
e non, compiendo così un percorso formativo ed emozionale all'interno
di noi stessi. Spero che anche gli spettatori ed ascoltatori di
"Shining Il Cineconcerto" possano amplificare le sensazioni che il
capolavoro kubrickiano ha dato loro la prima volta, contribuendo così
alla creazione di una nuova prospettiva filmico-musicale nei confronti
del cinema e della musica."