La prima volta che mi sono imbattuto in Priska è stato attraverso un pacchettino arrivato in redazione a Rockerilla contenente
un CD, il suo primo, e un inusuale foglietto scritto a mano tramite il quale la giovane friulana si presentava, con una grafia e una
lingua schiette, ruvide e vagamente desuete, come il presentare un CD in quel modo.
Una ragazza francese, trapiantata nelle Alpi Carniche, dal carattere schivo se non selvatico, capace di una grazia qualsi sovraumana,
rapace nelle intuizioni, brusca nei modi, talmente avvolta da una poetica chiusa in un guscio magico, da esserne totalmente
inconsapevole.
Quella purezza di intenti, quel talento melodico, quella forza espressiva rendono Priska una figura singolare non solo nel panorama
musicale italiano, ma in generale, in questo mondo distratto e quantomai ingiusto. La sua voce di ambra e velluto, sono certo,
saprà rapire e rendere prigioniero il vostro cuore così come successe a me e a tutti i tanti musicisti, da Paul Roland ad Annie Barbazza,
poeti e artisti ai quali ho sottoposto l’ascolto dell’ammaliante Priska, tesoro gelosamente custodito per pochi intenditori.
Questa antologia, con un inedito di Peter Sinfield, cantata in diverse lingue, rimasterizzata allo stato dell’arte dal talento di
Alberto Callegari degli studi Elfo, spero possa aprire alle collaborazioni che Dark Companion si aspetta dalla mia sfuggente
amica Priska.
Max Marchini, luglio 2021