Sono occorsi diciassette lunghi anni alla Egoband per portare a termine questo ritorno. Considerevole esponente del movimento neo prog italiano con all'attivo tre album nella prima metà dei novanta ed il convincente e canterburyano “Earth” si era di fatto concessa una pausa di riflessione. Oggi si ripresenta al massimo della forma con queste inedite pagine musicali che narrano di straordinarie cronache dal tempo.
Le otto tracce (nove se si include l'inaspettata ghost track di coda in italiano) di “Tales from the time” sono i racconti dal tempo. Esse sintetizzano il meticoloso resoconto di un complesso lavoro d'equipe dal quale emerge il caratteristico marchio di fabbrica Egoband che affonda il suo mood tra spigolature hard rock e trame melodiche tipiche delle band prog britanniche quali Pendragon ed IQ tra tutte ma con precisi riferimenti alle band storiche italiane quali PFM, Biglietto e Banco.
Questo album racconta il tempo in tutte le sue dimensioni, nella sua globale esistenza, quindi il lontano passato, per capire cosa è successo, da dove veniamo, se siamo soli o esistono altre forme di vita. Poi c’è il presente, che anche questa forma di tempo è soggetta all’eterna attualità, ragionando su cosa e soprattutto come stiamo vivendo, visto che ogni giorno ci sono degli ostacoli di ogni genere da scavalcare e tra questi non viene meno quello mediatico che tenta sempre di creare distrazioni e forzature di massa, cercando sempre di imporre una manovra collettiva. E, infine, come non pensare al futuro? Anche in questo caso le domande si fanno molteplici dando anche spazio all’immaginazione. Ecco, in questo disco lka band ha raccontato il nostro viaggio alla ricerca delle nostre radici, ricordando il passato, vivendo il presente, nell’auspicio di un futuro sempre migliore per i nostri figli e per chi resterà, sempre in cerca del nostro tempo.
In copertina è raffigurato Chankillo, un antico osservatorio solare chiamato “le tredici torri”, situato nel deserto costiero del Perù, nella valle di Casma, e risalente al quarto secolo a.C.. Chankillo è stato il primo osservatorio astronomico mai esistito, la dislocazione delle sue tredici torri permetteva di misurare in modo preciso l’evoluzione terrestre, i solstizi e le stagioni. Il primo luogo dove si misurava il tempo!
LINE UP: Alessandro Accordino (voce e tastiere), Alfonso Capasso (basso), Simone Coloretti (chitarre) e Adriano Dei (Batteria)